mercoledì 26 ottobre 2011

J.R.R. Tolkien - Il Signore degli Anelli (4)

Sheva '88 (26-06-2004)
Un libro noiosissimo, non mi è piaciuto per niente (si vede dal voto). Non piace neanche un pò. Me lo sono fatto prestare da un mio amico ma quello che mi ha spinto a finire di leggerlo è stato perchè volevo vedere il finale, non certo il genere (il fantasy di Tolkien è TROPPO Fantasy, cerchiamo di non dirci cavolate), e neanche per la trama (troppo incasinata e lunga, si poteva certamente scrivere meno ed essere + espliciti: ricordo che un mega biblion è un mega kakos, che è un detto degli antichi greci). Il film è stato un successone anche quello, ma neppure quello mi è piaciuto (Voto:5.5/10). Non so come vi possa piacere un tale libro. Ma leggete libri come Harry Potter, quelli sì che sono libri fondati, abbastanza realistici e veramente intriganti... non certo questo libro.
Voto: 1 / 5

http://www.ibs.it/ser/serdsp.asp?isbn=9788845292613&rec=41

J.R.R. Tolkien - Il Signore degli Anelli (3)

Davide Vernizzi scritto il Jul 22, 2008

Non mi è mai piaciuto questo libro. L'ho iniziato a più riprese e sempre lasciato perdere. Troppe descrizioni, troppe canzoni, tutto troppo stupido. Non ho mai capito come mai uno scrittore debba inventare un mondo nuovo quando ce n'è già uno da cui prendere ispirazione. Un lavoro lungo e noioso che non mi ha trasmesso alcuna emozione a parte la noia.


http://www.anobii.com/books/Il_Signore_degli_Anelli/9788845290053/012582fdf235354dcf/?comment=1&sort=6&page=6

J.R.R. Tolkien - Il Signore degli Anelli (2)

Babyboom scritto il Dec 17, 2009

cosa devo dire? io lo sapevo che questo libro mi avrebbe fatto schifo, ma se esci con un metallaro non puoi non averlo letto. da giovani se ne fanno di cazzate. io dico brutto, ma per carità, nel suo genere è una figata. come i cigni di swarowski e i puntaspilli a forma di pierrot, le calze color carne e le magliette tye and die. rendo l'idea?

http://www.anobii.com/books/Il_Signore_degli_Anelli/9788845290053/012582fdf235354dcf/?comment=1&sort=6&page=11

J.R.R. Tolkien - Il Signore degli Anelli

Demone Rosso scritto il Nov 14, 2008

Favolina per bambini. Che dire... molti ne vanno matti, forse se me lo leggevano prima di dormire quando ero un bambino io poteva anche piacermi ma penso che un bambino di oggi sarebbe già troppo sveglio per queste sciocchezze. Fantasy non significa necessariamente genere per bimbi, ma questo libro andrebbe riposto in libreria tra il libro di cenerentola e biancaneve.
Ma se vi piacciono i puffetti dai piedini pelosi...
Ma poi vogliamo parlare di tutte ste pagine? dopo capitoli di estenuanti dialoghi tra i puffetti e gli elfucci dalle orecchiette a punta quando finalmente arrivano le fasi della battaglia durano solo 1 paginetta! evvai capirai che pathos!
L'unico merito dell'autore è che è stato uno dei primi ad immaginare creature e mondi fantasy di questo tipo, peccato poi che ancora oggi ci siano altri autori che non facciano molti sforzi di fantasia e fotocopiano gli stessi mondi e razze: capirai non se ne può più di elfi, mezzelfi, nani e quant'altro son sempre la solita minestra.

http://www.anobii.com/books/Il_Signore_degli_Anelli/9788845290053/012582fdf235354dcf/?comment=1&sort=6&page=11

martedì 25 ottobre 2011

Boccaccio - Decameron

ScimmiaSapiens scritto il Jun 2, 2010

Il nome "Boccaccio" non richiama anche a voi alla mente l'associazione con "boccacce", "sboccato"...? E credevate forse fosse soltanto un caso?


http://www.anobii.com/books/01fb07490682009c83/?comment=1&sort=6&page=2

Michel Houellebecq - Le Particelle Elementari

Mario (03-06-2008)
Sconsiglio vivamente la lettura di questo libro: tempo perso! L'ho letto d'un fiato perchè non riesco a lasciare i libri a metà, ma presagendo già dove sarebbe andato a parare: nella pura fantascienza. Premesso che nessuno dei temi del romanzo mi ha spiazzato o urtato troppo, considero questo libro un polpettone, un'accozzaglia di ingredienti che presi singolarmente sembrerebbero anche buoni: sono precisamente gli ingredienti della ricetta magica del best seller, del "come si fa a VENDER libri?" cioè -citazioni filosofico-socio-scientifiche per accendere il cervello, sesso a "go-go" per solleticare le parti basse e poi buoni sentimenti, spunti splatter per colpire duro allo stomaco e poi due battute per sorridere e indorare la pillola, per arrivare infine alla scivolata nella fantascienza, l'evasione finale... senza ovviamente dimenticare il motto "ricordati che devi morire". Ingredienti che di fatto (fateci attenzione!) vengono usati industrialmente dagli editori come gli additivi chimici che si usano ad insaporire i cibi: nelle giuste dosi ben calibrate si apprezzano perchè imbrogliano il palato. Nessuno se ne accorge. Sono additivi che servono a vender libri: ma palesato e capito l'"imbroglio chimico" si cercherà solo di arrivare presto all'ultima pagina. Qui gli ingredienti per scrivere cinque romanzi decenti sono stati versati e mischiati incautamente in un unico libro indecente, che definirei "cartone insaporito". Tra i libri della collezione Urania non avrebbe sfigurato, ma tra i romanzi d'attualità si riduce a un brutto polpettone. Bocciato.
Voto: 1 / 5


http://www.ibs.it/code/9788845244575/houellebecq-michel/particelle-elementari.html

James Joyce - Gente di Dublino (8)

Mistery87 scritto il Oct 19, 2009 |
noioso!!! metafore e riferimenti troppo (troppo troppo troppo) ricercati al contesto sociale e politico della Dublino di Joyce, in storielle senza una fine. Non capisco come alcuni classici riescano a guadagnarsi un posto nella storia della letteratura...James non fa decisamente per me.

http://www.anobii.com/books/Gente_di_Dublino/0176729a863398ca4f/?comment=1&sort=6&page=4#

James Joyce - Gente di Dublino (7)

Sara scritto il Jun 30, 2009

La Dublino squallida di Joyce non ha niente a che fare con la Dublino che ricordo io. Non ha niente a che vedere con la Grafton street colorata che mi apparve davanti agli occhi incantandomi.
Nella Dublino di Joyce non si sente il calore del sole sulla pelle, quel calore che provavamo noi stesi in un parco, su una panchina.
E non si sente l'odore della terra bagnata e quello dei pancakes...
Io Dublino la ricorderò sempre come la Dublino del mio primo viaggio da sola, la Dublino in cui giravo con la mia migliore amica per le strade, la Dublino dei pub e della birra scura...la Dublino delle prime amicizie struggenti, la Dublino di persone sorridenti e cordiali.

Per me Dublino sarà sempre le prime notti sveglie, le fughe, le risate...Molly Malone...Dublino resteranno le mele rosse, gli scherzi stupidi, dormire ammassati in una stanza.

Non è che Gente di Dublino non mi sia piaciuto, mi ha attirato come ci attraggono quelle cose che in fondo non approviamo...quella di Joyce è senz'altro una critica intelligente e interessante, ma che io non potrò mai condividere, perchè gli occhi con cui ho visto Dublino erano occhi diversi.

Gente di Dublino "E' il raccontare impersonale che non trascura nulla, nè dimentica una linea o un colore. I suoi personaggi si possono toccare. E' vero che talvolta si toccano come quelle persone che su un marciapiede c'impediscono il passo e si ricordano specialmente se ci montarono sui piedi. Ma molte creature del Joyce camminano così e ci fanno del male".
"Se nei racconti di Gente di Dublino, come si augurava Joyce, 'aleggia uno speciale odore di putrefazione' e se l'atmosfera che regna su ogni storia è quella di una stagnante immobilità, in cui ogni slancio vitale pare atrofizzarsi sul nascere e dove perfino i sogni d'evasione non sortiscono altro effetto che quello di produrre ulteriori frustrazioni, è perchè Joyce ha saputo scorgere dietro le apparenze di una città, considerata allora la seconda capitale del regno britannico, la realtà meschina di un mondo chiuso, rachitico e soffocante".

http://www.anobii.com/books/Gente_di_Dublino/0176729a863398ca4f/?comment=1&sort=6&page=9

Emile Zola - Nana

Letizia scritto il Mar 1, 2011

Se nella mia prossima vita dovessi rinascere Nanà, uccidetemi, perchè sarei troppo stupida per rendermene conto e suicidarmi.
Va bene il clichè della donna frivola e stupidina, ma così è troppo. Dedicare un romanzo ad una donna del genere è scrivere quattrocentonovantadue pagine sul nulla.
Se Zolà avesse parlato di una mantenuta che con le sue arti oratorie, con il suo senso pratico o semplicemente con la sua furbizia riusciva ad ammaliare tutti gli uomini di una città devastata dal lusso e dai vizi, ne sarei stata lieta, perchè una donna che riesce dal nulla a diventare la donna più ricca e più invidiata della città, anche se con mezzi poco edificanti, sarebbe comunque da ammirare. Visto i nuovi costumi della nostra società potrebbe anche essere un esmpio da cui trarre qualche segreto, ma Nanà no.
Nanà è una donna stupida, pessima cantante e attrice, avida, cattiva, che non prova vergogna e rimorso nemmeno davanti ad un giovane che tenta di suicidarsi per lei e che fa la fine che merita. Una fine ingloriosa di una vita della quale potevamo anche non saperne niente.
Stilisticamente il libro è pesante, ridondante, prolisso, la descrizione di una festa, di una corsa di cavalli può durare anche sette pagine e tu sei lì a pensare: "Basta, non ce la faccio più". Il linguaggio è semplice, ma questo non basta a rendere la lettura scorrevole.
Non lo consiglio.


http://www.anobii.com/books/Nan%C3%A0/9788879836098/017c1ef6aafd667834/#

lunedì 24 ottobre 2011

Francesco Petrarca - I Trionfi

Andreij Komaskij scritto il Apr 6, 2010

Oramai c'è l'hip hop. Preso su suggerimento di Carlo Michelstadter dico che il Trionfo della Morte è altamento suggestivo e intenso, gli altri estremamente pallosi. C'è molto di meglio sia di Petrarca sia soprattutto della poesia in generale.


http://www.anobii.com/books/Trionfi/9788817124706/01cf31d219024069f9/

Virginia Woolf - Gita al Faro

Letizia scritto il Aug 24, 2010

Comincio dicendo che se dovessi usare un sola parola per descrivere questo libro, questa sarebbe incompleto. Mancava sempre qualcosa sia nei contenuti che nei fatti.
Credo di poter definire la prima parte di questo libro come un “grande fratello” letterario, dove la signora Ramsay è l’occhio gigante che incombe sulla vita degli altri inquilini della sua casa. Una donna che non è altro che una combina matrimoni improvvisata, neanche tanto profonda nei contenuti, che sembra solo una buona madre e che ha sposato un uomo terribilmente vanesio che non vuole altro che essere adulato e che si cerca si riabilitare nell’ultima parte del libro descrivendolo come un padre dispotico, cosa alla quale nessuno può credere dopo che è stato abbondantemente “sputtanato” nelle prime pagine.
La seconda parte invece è divisa in una poco interessante parte bucolica, nella narrazione dei pensieri di tal signorina Briscoe che in fondo al cuore odia e invidia con cattiveria la signora Ramsay e riesce pure ad averne una visione quando questa è ormai morta, senza che noi meritiamo di sapere quando e come sia avvenuta la dipartita, e in una insulsa gita al lago. Magari i due figli avessero buttato giù il padre dalla barca, almeno mi sarei divertita un po’.
Stilisticamente è un po’ pesante: troppe digressioni, troppi pensieri appena accennati e un linguaggio ridondante.
Non lo consiglio e mi dispiace perché molti dicono che è il capolavoro di Virginia Woolf.

http://www.anobii.com/books/Gita_al_faro/9788804378136/01e031a5b11bd57f97/?comment=1&sort=6&page=4

Philip Roth - Lamento di Portnoy (2)

seanma scritto il Aug 23, 2010

Una porcata, è proprio il caso di dirlo, di dimensioni elefantiache.

Quasi 400 pagine di masturbazione (intellettuale e ebreocentrica)

Nessun appeal, uno stile rozzo e fintamente joyciano in alcuni punti.


http://www.anobii.com/books/0102893ff2af6760df/?comment=1&sort=6&page=2#

Philip Roth - Lamento di Portnoy

]Ga(briele)[ scritto il Jan 20, 2011

bel libro di merda!* la stellina è solo per dare un po' di colore

In fondo a pagina 155 Gesù viene così epitetato:
"Quell'inutile figlio di puttana!"
Una persona di origini e religione ebraica può tranquillamente scrivere questo in un libro?
Visto che è successo io mi sono permesso di titolare questo commento.

* ho pronto anche il commento serio, però non credo valga la pena perdere altro tempo dietro a questo libro


http://www.anobii.com/books/0102893ff2af6760df/?comment=1&sort=6&page=2#

venerdì 21 ottobre 2011

William Shakespeare - Il Racconto d'Inverno

Utopia22 (30-11-2009)

"Storia d'altri tempi?"

Questa breve lettura ci riporta al tempo delle corti, dei sovrani e della loro vita nei castelli, con tanto di battute e dialoghi d'allora. Nonostante i fatti narrati siano alquanto "lontani" dai nostri tempi e a volte spesso surreali, viene da chiedersi se l'aspetto emotivo-paradossale lo sia poi così davvero.

http://www.anobii.com/books/Il_racconto_dinverno/9788811584360/011507f32fc9c4deb1/#

William Shakespeare - Tito Andronico

Lizzie (24-10-2010)
Deludente e mal scritto. D'altra parte questa opera non fu scritta da Shakespeare stesso, ma dalla sua -diciamo così- bottega. Lui diede solo qualche aggiustatina qua e là. Interessante invece il film con Jessica Lange
Voto: 2 / 5

http://www.ibs.it/code/9788811363743/tito-andronico-testo/shakespeare-william.html

William Shakespeare - Riccardo III (2)

Euge esibona@yahoo.it (09-01-2007)
l'ho mollato dopo una decina di pagine perchè troppo noioso, poi il suo linguaggio è troppo obsoleto, pomposo, arzigolato (attenzione: non difficile), stancante; amleto e macbeth sono molto più ''accessibili'', assimilabili. quelli sì, sono capolavori.
Voto: 2 / 5

http://www.ibs.it/code/9788811363620/shakespeare-william-zzz99-gabrieli/riccardo-iii-testo-inglese.html

William Shakespeare - Riccardo III

Jessy87 scritto il Jan 16, 2009

Words words words...

Non è mai facile confrontarsi criticamente con i capolavori della letteratura senza un certo timore reverenziale..eppure bisogna avere il coraggio di farlo con una certa onestà intellettuale.

Il grosso problema di questo lavoro di Shakespeare è che i suoi personaggi sono perlopiù Tipi impregnati di ridondante retorica..di quella altisonante retorica barocca che, ad un lettore moderno, fa risuonare le parole di vacua pomposità. Cosicchè non riusciamo a provare niente, a parte una fredda indifferenza, di fronte al lamento di dolore di una donna di fronte allo sterminio della sua famiglia...e questa indiffenza di trasforma in un incredulo fastidio quando leggiamo di Elisabetta che intavola un ben congegnato scontro verbale con l'uomo che ha fatto trucidare i suoi due figlioletti..e alla fine cede alle sue lusinghe, tanto da prometterle in sposa una delle tre figlie.

Stoppard docet.


http://www.anobii.com/books/Riccardo_III/9788817165747/01dc892f9a5550248a/#

William Shakespeare - Giulio Cesare

Mirabile prostituta della mente scritto il Nov 12, 2008

in questo breve libriccino sono contenute le frasi storiche che rimarranno impresse sempre,almeno per chi ama gli studi classici.tuttavia non mi ha entusiasmato granchè.a tratti il testo era poco scorrevole.ci sarà davvero uno sfondo Elisabettiano?se è così Shakespeare è giustificato,altrimenti lasciamo che i classici si narrino da soli,attraverso i frammenti pervenutici.

http://www.anobii.com/books/Giulio_Cesare/9788817122948/01043fbc7852caf613/#

William Shakespeare - Re Lear

eccentrika scritto il Dec 15, 2010

Testi teatrali? No, grazie. Bella storia, ma davvero troppo ostica da leggere dato che è scritta con la forma di testo teatrale. Dirò un'eresia... ma per me le opere teatrali di Shakespeare dovrebbero essere rielaborate e riscritte ANCHE in versione "romanzo" in modo da renderle accessibili a tutti. Io quando leggo preferisco leggere storie, non copioni teatrali e credo che questo sarà il primo ed ultimo che affronterò.


http://www.anobii.com/books/Re_Lear/9788804325758/01783c3ec470a6db1c/#

giovedì 20 ottobre 2011

C.E. Gadda - Quer Pasticciaccio Brutto de Via Merulana (3)

gt scritto il Sep 7, 2007

Gadda è pesante e lento, Gadda è un insieme di periodi costruiti nevroticamente su intere pagine, Gadda si sfoga tra un punto e virgola e l'altro ed è spiacevole, è il contrario della scorrevolezza. E' l'esempio di come qualcuno intende lo stile, come qualcosa che prescinde il narrato e diventa un semplice pennellare - magari bene, ma disordinatamente - qualcosa che non è troppo chiaro, e il risultato è annebbiato ed asfissiante. E il rapporto trama-scrittura è troppo sbilanciato verso quest'ultima, e il risultato non aiuta a rendere il Pasticciaccio almeno sopportabile.


http://www.anobii.com/books/Quer_pasticciaccio_brutto_de_via_Merulana/9788811666424/019ffe6ec2ed2c0478/?comment=1&sort=6&page=6

Guido Gozzano e i poeti del '900

Patrick scritto il Feb 5, 2008

Ho letto alcune poesie di Gozzano, ma mi faceva troppo cagare. Pessimo stile come tutti i poeti del '900 che han voglia di rompere troppo con la tradizione. Vergognatevi!

http://www.anobii.com/books/Poesie/9788817121323/01e247d3769974d7b9/#

Beppe Fenoglio - Il Partigiano Johnny (3)

Andriolomarco22 scritto il Dec 2, 2010

Mi sarei aspettato più movimento


http://www.anobii.com/books/Il_partigiano_Johnny/9788806134709/01fe60abbc2678586c/?comment=1&sort=6&page=3

Beppe Fenoglio - Il Partigiano Johnny (2)

Gaaradeldeserto scritto il Apr 25, 2008

ma cos'è questa ridicolaggine delle parole in inglese ... sì sì non me lo spiegate la lezione di letteratura italiana la conosco ... è che queste parole mi disturbavano molto la lettura ...


http://www.anobii.com/books/Il_partigiano_Johnny/9788806134709/01fe60abbc2678586c/?comment=1&sort=6&page=3

Beppe Fenoglio - Il Partigiano Johnny

Diggia scritto il Oct 16, 2009

Ma in che lingua è scritto?

Cioè, non per fare lo schizzinoso, ma io amo cani e gatti; ciò non vuol dire scrivo per metà in italiano e per metà in BAU e MIAO. Non ce l'ho fatta a finirlo.


http://www.anobii.com/books/Il_partigiano_Johnny/9788806134709/01fe60abbc2678586c/#

mercoledì 19 ottobre 2011

C.E. Gadda - Quer Pasticciaccio Brutto de Via Merulana (2)

bellatrix scritto il Apr 2, 2010

pare che Gadda abbia inventato il termine occhieggiare; per il resto mah.


http://www.anobii.com/books/Quer_pasticciaccio_brutto_de_via_Merulana/9788811666424/019ffe6ec2ed2c0478/?comment=1&sort=6&page=4

C.E. Gadda - Quer Pasticciaccio Brutto de Via Merulana

Marco scritto il Jul 20, 2009

Dopo 15 pagine in cui si alternano frasi in romanesco ad altre in perfetto italiano.. ho preferito chiudere e riporre nella libreria questo libro. Proprio non capisco il senso di citare parole greche, e poi dopo un punto a capo ritrovarsi con discorsi in dialetto. Irritante, almeno per me.


http://www.anobii.com/books/Quer_pasticciaccio_brutto_de_via_Merulana/9788811666424/019ffe6ec2ed2c0478/?comment=1&sort=6&page=3

Virginia Woolf - Gita al Faro + La scrittura femminile

Giulia Irene scritto il Jul 24, 2011

Secondo tentativo con la Woolf con esito deludente. Anzi, Mrs Dalloway mi era piaciuto di più: aveva una freddezza quasi chirurgica che Gita al faro, invece, non ha. Ho colto con quest'ultimo in maniera più particolareggiata quello che mi disturba della scrittura della Woolf: ha uno stile che incarna tutti i difetti della scrittura femminile.
La Woolf ha la costruzione artificiosa della Eliot, una specie di sotterraneo “vorrei stupire, e allora scrivo così” che rende lo scritto innaturale, certamente sofisticato, ma nei punti peggiori addirittura forzato (le parentesi quadre nell'ultima parte: Virginia, quanto ti sei spremuta la meningi per quelle parentesi quadre? Non bastava scrivere normalmente?).
Non ha ironia, e pochissime sono le scrittrici donne che ce l'hanno, e non intendo l'ironia maligna, ma un'ironia più leggera (alla Wodehouse, o alla Dickens).
Non c'è una riga, in tutto Gita al faro, di vita concreta, tangibile. Il termine elegante sarebbe intimista, seghe mentali rende meglio l'eccesso.
Non essendoci ironia, tutto è drammatizzato oltre qualsiasi limite razionale, col risultato ultimo di apparire ridicolo: la trama, infatti, non esiste, o meglio: una madre vuole andare in gita al faro, espone l'idea al figlio che ne è entusiasta, ma il padre, a metà fra il colonello Giuliacci e Igor di Frankenstein Junior (potrebbe piovere!), turba irrimediabilmente l'infanzia del suo giovine virgulto annunciando che la gita non si farà, perchè sarà brutto tempo.
L'unica parte che ho apprezzato è il capitoletto “Lo scorrere del tempo”.
L'antitesi di Virginia Woolf è Natalia Ginzburg, col suo stile secco, essenziale, quasi scolastico nella sua semplicità, concreto, mai drammatizzato.


http://www.anobii.com/books/Gita_al_faro/9788804378136/01e031a5b11bd57f97/?comment=1&sort=6&page=4

Italo Calvino - Le Città Invisibili (2)

Fabiola Opel scritto il Jul 3, 2010

Sarò stupida, ma non ho proprio capito il senso di questo libro! cos'è, un insieme di riflessioni? In ogni caso l'ho abbandonato dopo le prime dieci pagine...non lo consiglio proprio a nessuno...e mi dispiace dire così, dato che Italo Calvino è stato uno dei più grandi scrittori italiani! Però è quello che penso, purtroppo...

http://www.anobii.com/books/Le_citt%C3%A0_invisibili/9788806476397/00a094c9eedcd8e692/?comment=1&sort=6&page=4

Italo Calvino - Le Città Invisibili

Casellante scritto il May 26, 2011

Eccessivamente tassonomico. Qualsiasi cosa si pensi di questo libro di Calvino, esso va esattamente nella direzione opposta ai percorsi che sono stati intrapresi dalle nostre città nell'ultimo quarto di secolo (ma le tendenze iniziano sempre molti anni prima tanto che viene il sospetto che il nostro abbia colto in anticipo il problema, ma lo ha risolto decisamente male). Ciascuna città al giorno d’oggi è come ognuno la vede o vuol vederla ed è impossibile, per nostra fortuna, qualsiasi tentativo di definizione a priori. Cercare affannosamente una classificazione è un esercizio sterile e vano talvolta con risultati anacronistici e di maniera, magari un esercizio letterario ma solo e solo quello.



http://www.anobii.com/books/Le_citt%C3%A0_invisibili/9788806476397/00a094c9eedcd8e692/?comment=1&sort=6&page=3#