lunedì 26 settembre 2011

Speciale George Orwell - 1984

1989 vs giacoballa@katamail.com (24-10-2004)
Il libro è discreto; si leggano i classici prima di queste storielle scritte con sufficienza e poco pregevoli nel loro contenuto
Voto: 2 / 5


http://www.ibs.it/ser/serdsp.asp?isbn=9788804507451&rec=161


Pierin0 scritto il Jul 5, 2010

Non ci siamo..quando c'è di mezzo la politica...una noia mortale!
Letto solo un terzo, abbandonato e scaricato nel cesso!


Broccoli Pb scritto il Apr 5, 2008

Bel plagio. Orwell qui scopiazza alla grande da Zamjatin, autore del romanzo antiutopico Noi, scritto tra il 1920 e il 1922 e tradotto in inglese nel 1924. Il soggetto rielaborato (ma neanche tanto) da Orwell a distanza di un quarto di secolo appartiene dunque a uno scrittore sovietico, che denuncia coraggiosamente e dall'interno il regime inviso allo scrittore inglese, il quale con poca fatica si guadagnerà la fama di scrittore geniale proprio grazie a quest'opera.

Nonostante attinga abbondantemente e gratuitamente dal romanzo di uno scrittore russo, Orwell denigra senza motivo la lingua del suo stesso modello. In russo "brutto" si dice "non bello", da molto prima che arrivassero i comunisti, e secondo Orwell la neolingua funziona tale quale il russo.
Sarà forse un esempio di raffinatezza l'inglese, una lingua in cui le "consonanti occlusive" si chiamano "stops".



Thalita scritto il Aug 26, 2010

Non mi va di continuare. Mi ricorda tanto Fahrenheit 451. Non l'ho letto a scuola. E' la prima volta che mi avvicino a questo libro. So che praticamente tutti lo considerano un capolavoro, ma non mi va di leggerlo lo stesso. Preferisco leggere del totalitarismo in libri veri , quelli che descrivono le vite vere di coloro che il totalitarismo lo hanno vissuto e patito. Non ho voglia di andarmi a perdere in una Londra immaginaria, quando posso avere tutto il totalitarismo del mondo nelle testimonianze di tanti sopravvissuti veri .


Reshep scritto il Apr 28, 2010

Se si esclude il suo senso premonitore, il suo voler "metter in guardia" su un determinato tipo di politica e di controllo delle masse non rimane molto. Orwell fa di tutto per rendere 1984 un libro pesante, prevedibile e noioso con una conclusione ovvia già ad un centinaio di pagine dal termine dello stesso. Sono stato più volte sull'orlo dell'abbandono, continuando a leggerlo solo per amore della letteratura e per timore d'aver affrettato il giudizio, ma forse mi sarei risparmiato del tempo e grandi dosi di noia.

Una stella in meno per avermi costretto a leggere una quindicina circa di pagine tratte direttamente dal "libro di Goldstein", ossia una ripetizione quasi ossessiva degli stessi concetti, tra l'altro già espressi dal protagonista in precedenza.

Mi aspettavo di più, molto di più.


Aludra scritto il Jun 10, 2009

Forse perchè la mia era una edizione degli anni '60 e quindi scritta in un italiano un po' aulico, forse perchè di questo libro avevo sentito molto parlare sia nel corso di letteratura inglese che italiana...non so...ma veramente è stato un peso arrivare alla fine...tra abbandoni e riprese ho impiegato 3 anni per finirlo...


Matteo Mainardi scritto il Aug 14, 2008

Certo, un classico e quindi da rispettare perchè entrato nel cuore di molti lettori. La mia impressione? Bè, un po' di delusione me l'ha lasciata. Lo credevo un libro dalla trama più complicata e dale idee particolari invece... ci sono dei passaggi che non tornano secondo un filo logico e lo scrittore insiste troppo sempre sugli stessi concetti.
Un libro degno di essere letto tutto sommato, ma sicuramente non sarà annoverato tra i miei preferiti.


http://www.anobii.com/books/1984/9788804507451/00b06ee0c095a4d7e1/?comment=1&sort=6&page=5


VittorioC scritto il Aug 31, 2011

Non sono mai stato un gran fan del popolare romanzo di Orwell. Preferisco di gran lunga i suoi reportage, soprattutto Omaggio alla Catalogna. Ho sempre trovato 1984 poco persuasivo e non condivido il suo profondo il pessimismo senza via d'uscita. Alla fine del libro si assiste allo sterminio della specie umana. Ogni protesta deve concludersi nella stanza 101. Eppure non vi è mai stata in tutta la storia del mondo una dittatura così opprimente da impedire qualsiasi forma di dissenso. Storie di vita carceraria provenienti da terre remote lo testimoniano anche nelle ore più buie del pericolo fisico, della sofferenza, della paura, della morte. Mi viene in mente, per esempio, l'opera del poeta Osip Mandel'stam che è riuscita a sopravvivere sotto i soviet grazie al coraggio e al costante esercizio di memoria della sua donna, Nadezda, poiché lasciare un testo scritto sarebbe stato un suicidio. E mi piace molto, rispetto a 1984, il finale del film Fahrenheit 451, quando Montag e Clarisse si ritrovano finalmente nella città degli uomini-libro, dove ci sono uomini che imparano a memoria i libri per trasmetterli alle generazioni future. Si bruciano i libri? Impariamoli a memoria. Orwell non parla di uno Stato di controllo, ma piuttosto di uno stato transitorio che porta allo sterminio totale. Se si controllano completamente gli individui, loro smettono di esistere. A quale potere potrebbe mai servire? I dittatori, per quanto si fatichi a crederlo, sono uomini. Finché un uomo non può accumulare nelle sue mani abbastanza forza fisica da dominare tutti gli altri, egli deve dipendere dai suoi aiutanti. Anche il più potente tiranno dipende dalla sua polizia segreta, dai suoi accoliti e dai suoi carnefici. Il Grande Fratello di Orwell è una bieca semplificazione.


Herta Vus Tzug Anzzilol scritto il Mar 27, 2011

sarebbe un capolavoro,ma nel 1984 non è successo nulla di tutto questo.5 per stelle per contenuti.1 stella per aver toppato clamorosamente nelle sue previsioni fantascientifiche.


http://www.anobii.com/books/1984/9788804507451/00b06ee0c095a4d7e1/?comment=1&sort=6&page=6


MoonlightShadow scritto il Sep 10, 2010

Da tutti è stato definito quasi il romanzo per eccellenza più meraviglioso che sia stato scritto.
A me è sembrata geniale l'idea di fondo di Orwell. Ovvero l'impostazione di tutto il romanzo. Ma non mi è piaciuto come è stato scritto. In alcuni tratti è pure vomitevole e troppo forte.
Non mi ha per nulla esaltata.
Io non ne capisco il motivo, ma tutti i romanzi che gli altri trovano esaltanti, in me provocano solo ripudio. Anche "Cent'anni di solitudine" di Gabriel Garcia Marquez, è piaciuto a tutto il mondo, invece per me è stato uno dei libri più brutti che abbia letto. Boh ... de gustibus?!


shamrock scritto il Sep 3, 2010

fa un po' strano anche a me dare 3 sole stelle a quello che è ritenuto un capolavoro assoluto della letteratura. Ma al di là della storia, assolutamente geniale, ho avuto molta difficoltà a seguire lo stile narrativo. Inoltre mi porto ancora dietro un certo senso di "manca qualcosa". Credo avrei preferito una ancora maggiore caratterizzazione dei personaggi e delle loro storie personali, piuttosto che la descrizione al minimo dettaglio di ogni aspetto relativo al partito, alla psicopolizia ed all'organizzazione in generale dell'Oceania. Funzionali per descrivere i fatti, naturalmente, ma davvero troppo prolissi per me.


Rumble_Fish scritto il Sep 2, 2010

Ma chi ha voglia di sciropparsi il libro di Goldstein presente in 1984?

Notevole, ti cattura, ti angoscia, ti apre gli occhi e tutto il resto ma dopo aver visto Brazil questo libro rientra nella categoria di quei Libri Che Puoi Fare A Meno Di Leggere


Graf Andreas Schmidt von Bohlen und Halbach scritto il Jul 3, 2010

Mi sono sempre chiesto ...

... se Orwell non avesse paura della sua stessa ombra a volte.

Posso capire l'anticomunismo.
Come posso capire il periodo.
Purtuttavia una visione così pessimistica di un futuro prossimo è una palese minchiata.
Non posso neanche dire che questo scritto sia un monito, perché non credo in una umanità fatta sostanzialmente di idioti che aspettano di morire e nel mentre mangiano, defecano e scopano (non necessariamente in questo ordine). In realtà, al pari dell'evoluzione biologica, l'evoluzione sociale è nell'aria, è quel sottile universo in cui siamo immersi, quella radiazione di fondo, che assorbiamo nel momento in cui nasciamo e per forza di cose giacché la vita è mutamento (se così non fosse continueremmo a fracassarci i crani con le clave), cambia anche la società.
Un Hitler 2, o Stalin 2, con le modalità medesime, è una cosa che ritengo altamente inverosimile.


http://www.anobii.com/books/1984/9788804507451/00b06ee0c095a4d7e1/?comment=1&sort=6&page=7