martedì 6 settembre 2011

Don De Lillo - Underworld (5)

Fra Rocc scritto il Feb 1, 2011
La spazzatura come metafora della civiltà occidentale, una palla da baseball come fil rouge della storia sconclusionata di personaggi improbabili, milioni di parole per dire molto poco.
I dialoghi tra italo-americani fanno rimpiangere, e molto, quelli dei Soprano, l'idea iniziale dell'happening artistico nel deserto è presa pari pari dal Burning Man Festival, per saperne di più sulla Dark Side of U.S.A. meglio leggere America Tabloid di Ellroy.
Insomma un fritto misto in olio usato, con qualche pagina ben scritta.
Libro scritto per compiacere chi pensa che noioso e ripetitivo voglia dire "alta letteratura".
E si che Pennac afferma che abbandonare un libro che non piace è un diritto fondamentale per un lettore.
Colonna sonora --> Qualcosa di quel rumoraccio che negli anni 60 e seguenti "doveva" piacerti perchè considerato cool, di moda, intellettuale, e politicamente corretto, direi l'Art Ensemble of Chicago.

http://www.anobii.com/books/Underworld/9788806173999/01910db61eecba1214/?comment=1&sort=3&page=5

Don De Lillo - Underworld (4)

Aguaplano scritto il Jan 3
Contrabbandato per classico della letteratura contemporanea da John Updike nelle note di copertina e osannato da pseudoletterati nostrani come Ammanniti e Baricco, questo romanzo o sedicente tale di De Lillo si è rivelato di una bruttezza inenarrabile! Tolte le prime suggestive 58 pagine, la storia di un acceso derby newyorkese di baseball del 1951 fra Giants e Dodgers, le altre ottocento trasmettono al lettore un senso di noia, fastidio, di soffocamento e infine di rabbia per il tempo sprecato a inseguire personaggi inconsistenti quasi quanto la trama. De Lillo fa il verso a Ellroy nel tracciare il ritratto degli USA a cavallo fra gli Anni 50 e 90? Come paragonare il grano col loglio! I motivi di questo flop vanno ricercati forse nella scarsa umiltà dell'autore: pretendere che il lettore ricordi le centinaia di nomi, nomignoli, vie o stati citati alla rinfusa manco fossimo a una sagra di strapaese ... questo più che Underworld avrebbe dovuto intitolarsi: Out of the world!

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Don De Lillo - Underworld (3)

SantAnd scritto il Jul 24, 2009
Dalle dimensioni e dai commenti entusiastici mi aspettavo una specie di Uomo senza Qualità applicato al modello consumistico degli Stati Uniti. E’ stata una delusione incredibile.
E’ come entrare nella mente del generale pazzoide del Dottor Stranamore e sentirlo parlare di complotti per 900 pagine, per giunta con continue sgangherate intrusioni fini a se stesse di altri individui di basso livello. Non so, sarà che la “cultura” americana descritta ha invaso in modo arrogante la mia adolescenza, sarà che faccio lo stesso mestiere del protagonista, ma non ho trovato nulla di originale.
In sostanza è come il capolavoro austriaco, un romanzo che si perde in un saggio, ma per motivi opposti. Musil voleva rappresentare l’uomo contemporaneo nella sua interezza ma fallisce per una sorta di “eccessiva accuratezza”, in De Lillo mancano completamente sia la struttura del romanzo che contenuti del saggio. Bisogna diffidare dei libri che vengono definiti classici troppo presto...me ne ricorderò!

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Don De Lillo - Underworld (2)

Antonio12358 scritto il Jan 12, 2009

Compiendo un notevole sforzo di volontà, mi sono violentato obbligandomi a leggerlo fino in fondo per verificare se fosse davvero possibile scrivere un libro di 880 pagine privo di eventi o fatti significativi, totalmente statico nonostante i suoi (non troppo originali) intrecci fra protagonisti e salti temporali. Ebbene, non solo è possibile, ma evidentemente è anche molto gradito, visti i grandi apprezzamenti che si sprecano per questo libro.

E poi, intriso di cultura americana? C'è più America in un'unghia di Lansdale o Ellroy piuttosto che in tutto questo pomposo, palloso, insopportabile tomo.

Postmodernismo, addio.

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Raymond Carver - Da Dove Sto Chiamando

Francesco Moscati (30-04-2006)
Sono anch'io uno scrittore di racconti, ed ho comprato il libro attratto dalla fama dell'autore. Cercavo un maestro, qualcuno che mi aiutasse a migliorare lo stile e la struttura dei miei racconti. Sono rimasto profondamente deluso. Si suol dire che Carver sia un maestro del racconto breve, dell'essenzialità della storia. In un certo senso è vero, ma è anche vero che nelle storie di Carver non SUCCEDE ASSOLUTAMENTE NIENTE! Quindi anche poche pagine, per descrivere il nulla, o tutt'al più una sensazione, uno stato d'animo, mi sembrano assolutamente troppe! Per me un racconto è un romanzo concentrato in poche pagine. La sua brevità non deve trasformarlo in qualcosa di SOSTANZIALMENTE diverso da un romanzo; deve avere un plot narrativo, una struttura, deve farci comprendere PERCHE', in quel breve attimo narrato, i protagonisti si comportino così... Carver deplora i trucchi letterari come il colpo di scena finale, gli incipit, l'uso di flash-back e flash-forward, riduce i dialoghi a chiacchiericci senza profondità, e sembra non comprendere che sono proprio questi trucchi a dare spessore al racconto, a trasformarlo in qualcosa di più della narrazione di un fatterello senza importanza che annoia nonostante la sua brevità. A mio parere Carver è uno dei cattivi maestri che sta portando all'estinzione del racconto come genere letterario destinato ad un grande pubblico. Insomma, un esempio da non seguire. Inoltre, se si eccettua Cattedrale, i suoi racconti sono scialbi, senza idee originali.
Voto: 1 / 5

http://www.ibs.it/code/9788887765984/carver-raymond/dove-sto-chiamando.html

Oscar Wilde - Il Ritratto di Dorian Gray (2)

katanoce (27-05-2010)
è quanto di più palloso abbia mai letto in vita mia, portare a termine il libro è stata una vera sofferenza. Non so dove Wilde voglia andare a parare con le sue riflessioni filosofeggianti. Un libro del tutto fuori dal tempo e dalla realtà, ma non perchè i tempi (e quindi il modo di intendere la vita) sono cambiati, ma proprio perchè le sue teorie sul modo di intendere la vita mi sembrano inconcepibil. Ma aldilà di questo il suo stile di scrittura è decisamente noioso, andarsi a rileggere il capitolo XI è peggio che spararsi sui piedi. Se Wilde fosse stato di epoca posteriore a Kafka, avrei detto che avesse subito l'influenza del surrealismo kafkiano, ma sono stati più o meno contemporanei, anzi alla morte di Wilde, Kafka era solo un giovinetto e credo non avesse scritto ancora nulla. Questo racconto, comunque, si può accettare solo considerandolo in chiave surreale, ma nulla a che vedere con il surrealismo di Kafka che è tutt'altra cosa.
Voto: 1 / 5

http://www.ibs.it/code/9788860735164/recensioni-libro.html

Elio Vittorini - Uomini e No

Katanoce (13-11-2009)
Maledetto vizio che ho di portare a termine tutto ciò che inizio a leggere, questa volta è stata una vera sofferenza. In più di 40 anni di letture è decisamente la cosa peggiore che abbia mai letto, l'unica cosa positiva è che siccome ho 50 anni, in termini di probabilità, se dovessi vivere fino a 100 anni, mi può capitare di leggere qualcosa di simile solo un'altra volta, va bene, per uno che legge molto è una buona media.Di tutto il libro si salvano solo le pagine da 160 a 183, tutto il resto non è noia è vera sofferenza. Mi è sembrato di leggere una telenovela sudamericana, dove una stessa cosa viene ripetuta cento volte, fino all'esaurimento. Ma come si fa a scrivere in quel modo. Questo libro è stato pubblicato solo perchè l'autore si chiamava Elio Vittorini, se si fosse chiamato Pinco Pallo col cavolo che avrebbe trovato un editore disposto a pubblicarlo, poi se vogliamo atteggiarci ad intellettuali dell'ultim ora, beh.......fate voi, io dico quello che penso.
Voto: 1 / 5

http://www.ibs.it/code/9788804495864/vittorini-elio/uomini-e-no.html

Nathaniel Hawthorne - La Lettera Scarlatta

pamela (13-07-2010)
Ho iniziato a leggere questo romanzo con tutti i buoni propositi, premettendo che adoro il genere classico.Purtroppo però dopo la prima metà del libro, ho trovato difficoltà a proseguire e finirlo mi è risultato molto difficile.Infatti all'inizio scorre abbasta bene con una bella storia, poi più avanti si perde troppo nell'introspezione dei protagonisti diventando noioso e prolisso; e non riesco proprio a capire come mai si è voluto dare alla piccola pearl un carattere così particolare e "fantasioso".
Voto: 2 / 5

http://www.ibs.it/code/9788817016889/lettera-scarlatta/hawthorne-nathaniel.html

Elio Vittorini - Conversazione in Sicilia

Geffina gemondi@libero.it (14-03-2010)
Un libro enigmatico, pieno di simboli non sempre decifrabili; conversazioni ermetiche in un dialetto ostico dove le domande trovano risposte. I personaggi del libro, i luoghi, i pensieri, sono solo ricordi di un passato “statico” che non trova alcun riscontro con il presente. Ne scaturisce una lettura lontana e per niente piacevole.
Voto: 2 / 5

http://www.ibs.it/code/9788817009683/vittorini-elio/conversazione-in-sicilia.html

Lev Tolstoj - Guerra e Pace

katanoce (27-05-2010)
Non sono per niente d'accordo con il commento di michelangelo, non lo ritengo affatto un capolavoro assoluto, inoltre non sono quasi 2000 pagine ma sono 2400 pagine che non scorrono affatto come un fiume in piena ma che tendono anzi ad appantanarsi come in una palude, l'ultimo capitolo poi è di una noiosità inenarrabile, la classica ciliegina sulla torta, ma una torta pesante che ti rimane sullo stomaco. Sono convinto che di queste 2400 pagine almeno 2000 poteva tranquillamente risparmiarcele perchè ai fini del racconto non sono di alcuna importanza, servono solo a rendere il racconto più noioso. Tranne le scene di guerra e qualche altro sprazzo di racconto dove Tolstoj fa effettivamente rilevare la sua arte, tutto il resto si può cancellare tranquillamente. Ho impiegato 4 mesi per finirlo, quindi prepararsi psicologicamente ad una lunga cavalcata.
Voto: 2 / 5

http://www.ibs.it/code/9788860735157/tolstoj-lev/guerra-pace.html

Segnalato da Moondust (http://moondust-moondust.blogspot.com)

James Joyce - Gente di Dublino (3)

Estelgard (26-02-2009)
Di sicuro Joyce o lo si adora o lo si trova indigesto...io sono tra coloro che appartengono al secondo gruppo, pur affermando che è uno dei più grandi scrittori del '900. Non ho mai letto "Ulisse" e mi sono riproposto di farlo, quando troverò il coraggio e lo stimolo giusto. Per ciò che riguarda "Dubliners" non mi attrae particolramente lo stile dell'autore, nonstante mi piacciano le descrizioni accurate; la quasi mancanza di azione , la piattezza di certi personaggi è troppo simile al verismo di certi altri autori precedenti (vedi Verga, altro che assolutamente non apprezzo). L'affresco di Dublino è mirabile, ma proprio perchè aderente alla realtà, non mi provoca nessuno stimolo a una lettura coinvolgente. Alcuni racconti più di altri si sono rivelati interessanti: "Le sorelle", "Arabia", "Due cavalieri", "Una piccola nube", "I morti". Comunque in ogni storia la patina di noia ha sempre prevalso sugli spunti d'emozione che ho provato. Come molti me li hanno descritti, questi racconti sono come quadri di una uggiosa città del nord: immobili, spenti e piuttosto monocromi.
Voto: 3 / 5

http://www.ibs.it/code/9788811361473/joyce-james/gente-di-dublino.html

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James Joyce - Gente di Dublino (2)

Carlo Alberto Lentola (06-12-2006)
Un libro noiosissimo, per quanto scritto bene, composto da raccontini riguardanti la quotidianità irlandese che lasciano assolutamente il tempo che trovano... un uomo che torna a casa ubriaco di notte e picchia la moglie: e allora? Capisco il "verismo" e tutti gli altri "ismi", ma decisamente in questo libro non ho trovato proprio nulla di stimolante e coinvolgente. Se volete leggerlo, vi consiglio di evitare come la peste le edizioni con le note in fondo alla pagina: rovinano la lettura e contaminano l'interpretazione, andando a scavare pozzi profondissimi in pagine dove non c'è nulla.
Voto: 2 / 5

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James Joyce - Gente di Dublino

sara (07-01-2008)
trovo che qst libro affronti delle tematiche molto profonde ed interessanti..ma lo stile dell' autore è, a mio parere, troppo semplice tanto che avvolte ogni sinola storia risulta addirittura banale e priva di un senso tangibile, invece di diventare il tassello di una profonda riflessione...
Voto: 2 / 5

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