martedì 6 settembre 2011

Don De Lillo - Underworld (5)

Fra Rocc scritto il Feb 1, 2011
La spazzatura come metafora della civiltà occidentale, una palla da baseball come fil rouge della storia sconclusionata di personaggi improbabili, milioni di parole per dire molto poco.
I dialoghi tra italo-americani fanno rimpiangere, e molto, quelli dei Soprano, l'idea iniziale dell'happening artistico nel deserto è presa pari pari dal Burning Man Festival, per saperne di più sulla Dark Side of U.S.A. meglio leggere America Tabloid di Ellroy.
Insomma un fritto misto in olio usato, con qualche pagina ben scritta.
Libro scritto per compiacere chi pensa che noioso e ripetitivo voglia dire "alta letteratura".
E si che Pennac afferma che abbandonare un libro che non piace è un diritto fondamentale per un lettore.
Colonna sonora --> Qualcosa di quel rumoraccio che negli anni 60 e seguenti "doveva" piacerti perchè considerato cool, di moda, intellettuale, e politicamente corretto, direi l'Art Ensemble of Chicago.

http://www.anobii.com/books/Underworld/9788806173999/01910db61eecba1214/?comment=1&sort=3&page=5

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