Francesco Moscati (30-04-2006)
Sono  anch'io uno scrittore di racconti, ed ho comprato il libro attratto  dalla fama dell'autore. Cercavo un maestro, qualcuno che mi aiutasse a  migliorare lo stile e la struttura dei miei racconti. Sono rimasto  profondamente deluso. Si suol dire che Carver sia un maestro del  racconto breve, dell'essenzialità della storia. In un certo senso è  vero, ma è anche vero che nelle storie di Carver non SUCCEDE  ASSOLUTAMENTE NIENTE! Quindi anche poche pagine, per descrivere il  nulla, o tutt'al più una sensazione, uno stato d'animo, mi sembrano  assolutamente troppe! Per me un racconto è un romanzo concentrato in  poche pagine. La sua brevità non deve trasformarlo in qualcosa di  SOSTANZIALMENTE diverso da un romanzo; deve avere un plot narrativo, una  struttura, deve farci comprendere PERCHE', in quel breve attimo  narrato, i protagonisti si comportino così... Carver deplora i trucchi  letterari come il colpo di scena finale, gli incipit, l'uso di  flash-back e flash-forward, riduce i dialoghi a chiacchiericci senza  profondità, e sembra non comprendere che sono proprio questi trucchi a  dare spessore al racconto, a trasformarlo in qualcosa di più della  narrazione di un fatterello senza importanza che annoia nonostante la  sua brevità. A mio parere Carver è uno dei cattivi maestri che sta  portando all'estinzione del racconto come genere letterario destinato ad  un grande pubblico. Insomma, un esempio da non seguire. Inoltre, se si eccettua Cattedrale, i suoi racconti sono scialbi, senza  idee originali.
Voto: 1 / 5
http://www.ibs.it/code/9788887765984/carver-raymond/dove-sto-chiamando.html
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