mercoledì 21 settembre 2011

Samuel Beckett -Aspettando Godot (3)

Eleclyah scritto il Dec 20, 2009

*ELISA: (dandosi per vinta) Niente da fare.*

Riprendo l'incipit dell'opera per esprimere quel che penso.
NIENTE. DA. FARE.
Non mi piace, e francamente mi stupisco di tutti i commenti entusiastici che ho letto in giro. Compreso quello di Carlo Fruttero:

"Non c'è dubbio che, a un certo livello, Aspettando Godot sia una commedia, e una riuscitissima commedia, per giunta. Sul piano del divertimento si tratta di un vero gioiello, magistralmente congegnato, che non teme di sfruttare a fondo tutte le risorse e le combinazioni di questo «genere» teatrale, dal qui pro quo al doppio senso, dal gag farsesco alla parolaccia di gergo."
Sicuramente il signor Fruttero ne sa molto più di me, ma leggendo la sua prefazione mi è sorto un dubbio: Staremo davvero pensando alla stessa commedia? (che poi, commedia, oddio. Io non mi allargherei troppo...)
Humour? Dove lo vede? Io vedo solo dei personaggi che aspettano qualcosa/qualcuno, e nemmeno loro sanno di preciso cosa/chi aspettano. Passano le giornate progettando di fare cose che poi non fanno, a passare il tempo alla ricerca di qualcosa che nemmeno si danno la pena di cercare; e sono dei personaggi talmente generici, talmente poco caratterizzati che possono rappresentare davvero qualunque cosa. Talmente insulsi (sono pazzi? Sono disillusi? Sono svampiti? Boh!) che si può restare a bocca aperta a fissare le pagine chiedendosi: MA COSA STO LEGGENDO?
Una metafora del mondo reale? Può essere. Ma, ripeto, può essere qualsiasi altra cosa. Un po' troppo generico, mi pare.

Fastidioso il fatto che Fruttero, nella prefazione, faccia continuo riferimento ai romanzi di Beckett. Magari lui li ha letti, ma la sottoscritta non l'ha fatto. In genere si spera che la prefazione chiarifichi l'opera. Questa non lo fa.

Bocciati su tutta la linea.
Beckett e la sua opera, e pure Fruttero e la sua prefazione!


http://www.anobii.com/books/016d913ececdd1b9be/?comment=1&sort=6&page=2

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