lunedì 24 ottobre 2011

Virginia Woolf - Gita al Faro

Letizia scritto il Aug 24, 2010

Comincio dicendo che se dovessi usare un sola parola per descrivere questo libro, questa sarebbe incompleto. Mancava sempre qualcosa sia nei contenuti che nei fatti.
Credo di poter definire la prima parte di questo libro come un “grande fratello” letterario, dove la signora Ramsay è l’occhio gigante che incombe sulla vita degli altri inquilini della sua casa. Una donna che non è altro che una combina matrimoni improvvisata, neanche tanto profonda nei contenuti, che sembra solo una buona madre e che ha sposato un uomo terribilmente vanesio che non vuole altro che essere adulato e che si cerca si riabilitare nell’ultima parte del libro descrivendolo come un padre dispotico, cosa alla quale nessuno può credere dopo che è stato abbondantemente “sputtanato” nelle prime pagine.
La seconda parte invece è divisa in una poco interessante parte bucolica, nella narrazione dei pensieri di tal signorina Briscoe che in fondo al cuore odia e invidia con cattiveria la signora Ramsay e riesce pure ad averne una visione quando questa è ormai morta, senza che noi meritiamo di sapere quando e come sia avvenuta la dipartita, e in una insulsa gita al lago. Magari i due figli avessero buttato giù il padre dalla barca, almeno mi sarei divertita un po’.
Stilisticamente è un po’ pesante: troppe digressioni, troppi pensieri appena accennati e un linguaggio ridondante.
Non lo consiglio e mi dispiace perché molti dicono che è il capolavoro di Virginia Woolf.

http://www.anobii.com/books/Gita_al_faro/9788804378136/01e031a5b11bd57f97/?comment=1&sort=6&page=4

Nessun commento:

Posta un commento