giovedì 22 settembre 2011

Marguerite Yourcenar - L'Opera al Nero (2)

Ivan scritto il Mar 23, 2010

Qui l'unica Opera al nero che posso percepire è la cancrena dei miei testicoli...
La prosa della Yourcenar, già poco apprezzata in Memorie di Adriano, tocca qui vertiginosi picchi di tedio.

Ma, seriamente:
Un Bildungsroman che verte sulla vita e le opere di un immaginario medico e alchimista cinquecentesco è di per sé un argomento interessante; il forte grado di documentazione storica dell'autrice che traspare dal testo è sicuramente apprezzabile; la competenza sulla filosofia alchemica presentata è abbastanza completa.
Eppure il testo è illeggibile: perché?
Si analizzi il testo della quarta di copertina:

L'Opera al nero è la storia di un personaggio immaginario, Zenone, medico, alchimista, filosofo, dalla nascita illegittima a Bruges nei primi anni del Cinquecento, fino alla catastrofe che ne conclude l'esistenza.

Alt, specifichiamo: L'Opera al nero non narra una storia: presenta, in modo piuttosto sconnesso (in particolare nella prima parte), una serie di diapositive - conoscete la noia profonda di una serata trascorsa a osservare interminabili proiezioni di interessantissime immagini del museo Düpall di arte moderna? Se sì, potrete ricrearne un surrogato con questo libro - sulla vita di personaggi inventati, macchiette storiche, vicende politiche e religiose degli anni suddetti. Ogni tanto, raramente... diciamo: dieci pagine sulle centoventuno della prima parte? si parla anche dei viaggi di Zenone.
Sostenere infatti che:

Il racconto lo segue nei viaggi attraverso l'Europa e il Levante [...] nei perpetui e rischiosi spostamenti, tra rivolte e compromessi.

Sembra quanto meno azzardato - quando mai Zenone viaggia? Il carattere principale del testo è proprio la staticità: all'esatto contrario dei princìpi del solve et coagula, nulla si muove intorno a Zenone; la

folla di comparse, mercanti, banchieri, ecclesiastici, operai, donne di ogni livello e condizione

Non si incarna infatti in un viavai, in un moto: è una sequenza di affreschi, di accadimenti quotidiani, di

immagini colte dalla strada maestra, dal laboratorio, dal chiostro, dal banco di vendita, dalla taverna e, infine, dalla prigione.

Ma del tutto mancanti di vita. Ecco che allora il libro si chiude in una prigione, l'immagine ultima dell'immobilità.
Ma Zenone e il suo mondo sono prigionieri fin dall'inizio, condannati da una scrittura che non lascia adito ad alcuna speranza di scampare dall'occlusione, dal raffreddamento, dalla morte alchemica.


http://www.anobii.com/books/Lopera_al_nero/9788807810626/01ee41fb8f43604550/#

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