lunedì 19 settembre 2011

José Saramago - Cecità (4)

Lidia scritto il Sep 25, 2008

So di essere assolutamente in minoranza - ma pur sempre in nutrita compagnia - ma devo confessare che non mi è per nulla piaciuto.
Anzi, a dire il vero l'ho trovato insopportabile.
Da una unica, originale ma comunque non strabiliante idea si sviluppa una trama mefitica e lentissima, angosciante e paludosa, dove non succede praticamente niente se non la celebrazione degli abissi dell'infamità umana che, obbligatoriamente, si schiudono non appena l'imprevisto e la paura sconvolgono la società.
Questa posizione nichilista e pessimista sull'essere umano è una delle cose che mi ha più infastidito di questo libro: la trovo di un semplicistico e di un qualunquismo esasperante, tra l'altro in piena contraddizione con le ricerche sociologiche e neurologiche, che ritengono le capacità collaborative tra conspecifici un must adattativo.
Del peculiare stile di scrittura dell'autore, così celebrato, preferisco non discutere, se non per il fatto che mi risulta sgradevole e stridente quanto un'unghia su una lavagna d'ardesia.

http://www.anobii.com/books/Cecit%C3%A0/011594210abf40bf71/?comment=1&sort=6&page=4

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