martedì 25 ottobre 2011

James Joyce - Gente di Dublino (7)

Sara scritto il Jun 30, 2009

La Dublino squallida di Joyce non ha niente a che fare con la Dublino che ricordo io. Non ha niente a che vedere con la Grafton street colorata che mi apparve davanti agli occhi incantandomi.
Nella Dublino di Joyce non si sente il calore del sole sulla pelle, quel calore che provavamo noi stesi in un parco, su una panchina.
E non si sente l'odore della terra bagnata e quello dei pancakes...
Io Dublino la ricorderò sempre come la Dublino del mio primo viaggio da sola, la Dublino in cui giravo con la mia migliore amica per le strade, la Dublino dei pub e della birra scura...la Dublino delle prime amicizie struggenti, la Dublino di persone sorridenti e cordiali.

Per me Dublino sarà sempre le prime notti sveglie, le fughe, le risate...Molly Malone...Dublino resteranno le mele rosse, gli scherzi stupidi, dormire ammassati in una stanza.

Non è che Gente di Dublino non mi sia piaciuto, mi ha attirato come ci attraggono quelle cose che in fondo non approviamo...quella di Joyce è senz'altro una critica intelligente e interessante, ma che io non potrò mai condividere, perchè gli occhi con cui ho visto Dublino erano occhi diversi.

Gente di Dublino "E' il raccontare impersonale che non trascura nulla, nè dimentica una linea o un colore. I suoi personaggi si possono toccare. E' vero che talvolta si toccano come quelle persone che su un marciapiede c'impediscono il passo e si ricordano specialmente se ci montarono sui piedi. Ma molte creature del Joyce camminano così e ci fanno del male".
"Se nei racconti di Gente di Dublino, come si augurava Joyce, 'aleggia uno speciale odore di putrefazione' e se l'atmosfera che regna su ogni storia è quella di una stagnante immobilità, in cui ogni slancio vitale pare atrofizzarsi sul nascere e dove perfino i sogni d'evasione non sortiscono altro effetto che quello di produrre ulteriori frustrazioni, è perchè Joyce ha saputo scorgere dietro le apparenze di una città, considerata allora la seconda capitale del regno britannico, la realtà meschina di un mondo chiuso, rachitico e soffocante".

http://www.anobii.com/books/Gente_di_Dublino/0176729a863398ca4f/?comment=1&sort=6&page=9

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